Nessuno potrà mai dimenticare.

Io ero molto piccola, mio padre mi aveva portato allo stadio e vi giuro, questo tremò.

La rete, il boato, la corsa e le lacrime: con  fatica ed onore ti sei fatto amare , Giuliano Fiorini un’ immagine sbiadita catturata da una foto che, ancora oggi, racconta la storia del burbero Fascetti  e la Lazio del -9.

Non la più forte, ma a tratti la più magica in una stagione che era maledetta.

La società anche non ha dimenticato ed,  in questa giornata in cui avrebbe compiuto 62 anni, lo ricorda così sul sito ufficiale:

 «Approdò in biancoceleste nell’estate del 1985, restando nella Capitale per due stagioni. Il 21 giugno 1987, nella gara casalinga contro il L.R. Vicenza, Fiorini fu l’autore del gol che decise la partita, consegnando agli spareggi di Napoli l’ultimo atto di un’autentica impresa. L’ex attaccante indossò l’Aquila sul petto realizzando 14 reti in 59 presenze tra campionato e Coppa Italia».

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